MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

giovedì 2 febbraio 2012

Presentazione di Gesù al Tempio

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore- come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore- e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d' Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: "Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchè i miei occhi han visto la salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo Israele". Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse:  " Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima - affinchè siano svelati i pensieri di molti cuori". (Lc 2, 22-35).

Nella presentazione di Gesù al tempio possiamo contemplare la nascita, la rivelazione, la morte e risurrezione di Gesù Cristo. Sono le parole stesse del vecchio Simeone a rendere concreto e tangibile il glorioso mistero di Dio venuto ad abitare in mezzo a noi. Dio si incarna nel seno purissimo di Maria, si mostra piccolo ed indifeso in una culla, viene adorato Signore dai Magi, si sottopone alla legge di Mosè per farsi mite ed ubbidiente, infine si mostra in tutta lo splendore della sua divinità sul Golgota. Egli ama stare tra le sue creature, ama offrirsi a noi in ogni circostanza. Tutta la vita di Gesù è stata un'offerta: dall'incarnazione alla risurrezione.
Gesù è presente in mezzo a noi. Lo incontriamo ogni giorno, nei sacramenti, nella preghiera, nel nostro prossimo. Soprattutto lo incontriamo nel sacrificio della Santa Messa nella totalità della sua vita!
Nella Santa Messa Gesù è vivo e presente in mezzo a noi, si incarna, soffre e risorge ogni volta per noi. Qui lo possiamo adorare bambino e cullare fra le nostre braccia; lo possiamo ammirare mentre, nella potenza del sua divinità, opera miracoli; lo possiamo seguire sulla via della croce e asciugargli il sangue ed il sudore dalla fronte; lo possiamo piangere e cullare nel sonno della morte tra le nostre braccia; lo possiamo ammirare nella splendida luce della sua abbagliante risurrezione.
La Santa Messa è il luogo vivo e vivificante dove Dio parla e si mostra a noi, e ci dona se stesso nel pane e nel vino che il sacerdote consacra per noi.
Il tempio dove Gesù ci vuole incontrare è il suo stesso corpo fatto carne per noi!     

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