MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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domenica 12 agosto 2012

Santa Giovanna Francesca de Chantal

Nasce il 23 gennaio 1572 a Digione (Francia) da Benigno Frémyot e Margherita di Berbisey, famiglia nobile. A un anno di età rimane orfana di madre. Viene educata virilmente dal padre, secondo presidente del parlamento di Francia, uomo insigne per pietà e fede. A vent'anni sposa Cristoforo de Rabutin barone di Chantal. Il loro è un matrimonio d'amore dal quale nascono sei figli, due dei qulai moriranno alla nascita. La baronessa de Chantal viene chiamata 'la dama perfetta', è dolce, buona, intelligente, umile, generosa, virtuosa, saggia amministratrice dei beni di famiglia, premurosa verso tutti e soprattutto verso i poveri ed i bisognosi della sua città, senza trascurare la preghiera e la vita di fede. Purtroppo a ventinove anni rimane vedova, il marito muore in seguito ad un incidente di caccia.

Il suocero, barone di Chantal, la informa che deve subito trasferirsi da lui, a Monthélon se desidera che i figli prendano parte all’eredità e lei accetta, pur sapendo che nella residenza dell’anziano barone comanda una «servapadrona». Per lungo tempo dovrà sopportare le angherie di quest’ultima.
Anche nella sua nuova residenza il suo nome inizia a rendersi noto per la sua carità. Non è più chiamata 'dama perfetta', ma la 'nostra buona signora'.
A Digione il 5 marzo 1604 conosce il vescovo di Ginevra san Francesco di Sales che diventerà il suo direttore spirituale. Nasce così un sodalizio spirituale e fraterno tra i due che si interromperà solo con la morte del santo vescovo il 28 dicembre 1622.
Nel 1610 firma, di fronte al notaio, un atto con il quale si spoglia di tutti i beni in favore dei figli. Lascia la famiglia e parte per Annecy e il 6 giugno, insieme a due compagne, Giacomina Favre e Giovanna Carlotta de Bréchard entra nella piccola ed umile «casa della Galleria», culla dell’Ordine della Visitazione.
Giovanna Francesca vede morire, dopo il marito, tutti i suoi figli, tranne una, generi, fratelli e nuora ed anche le sue prime e preziose collaboratrici. Il Signore la spoglia dei suoi affetti più cari e lei si aggrappa sempre più alla croce del suo Amore Divino, sempre più protesa a servirlo e ad amarlo nei fratelli. San Vincenzo dè Paoli sarà suo discepolo ed ammiratore. Guiderà l'Ordine fino alla morte avvenuta il 13 dicembre 1641 nel monastero di Moulins, lasciando 87 Monasteri da lei fondati. Lascia un epistolario ben nutrito in cui traspare la sua vita mistica, la sua personalità forte ed equilibrata, la lotta durissima contro le tentazioni verso la fede che la tormentarono per quarant'anni.
Viene canonizzata nel 1767.    
  

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