MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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mercoledì 30 luglio 2014

San Pietro 'crisologo', vescovo e dottore della Chiesa

Pietro nasce ad Imola verso il  380.  Nel  433 venne consacrato vescovo di Ravenna, dal Papa in persona, Sisto III. Il suo ministero come vescovo venne svolto con tale maestria e santità, da attirare alla fede le folle con la rete della sua celeste dottrina, saziandole con la dolcezza del suo divino eloquio. Infatti a motivo del suo modo di parlare gli venne dato il soprannome di «Crisologo», che significa «dalle parole d'oro».
La sua identità di uomo e di vescovo santo la scopriamo chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E' lì che riusciamo a conoscerlo completamente, come uomo di grande cultura, apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e per il suo calore umano animato dallo schietto vigore della sua fede.
Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall'Oriente lo consulta l'archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa (che ora è Leone I) «per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede».
Muore a Imola il 31 luglio del 450.
(tratto da Avvenire)